Pac 2021 | Vedovamazzei | Bell

Pac 2021 | Vedovamazzei | Bell
Vedovamazzei, Bell, 2023 bronzo dipinto 100 x 80 x 31 cm
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    Il progetto Bell del duo artistico Vedovamazzei, ideato e curato da Matilde Galletti, ha permesso al Comune di Fermo di essere tra i vincitori del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per l’ambito 2 – Produzione / Sezione III – Finanziamento per produzione di nuove opere.

     

    Il progetto promuove la produzione e realizzazione di un’opera del duo artistico Vedovamazzei nell’ottica della volontà da parte del Comune di Fermo di avviare una collezione di arte contemporanea. L’opera progettata è stata ideata dagli artisti in stretto dialogo con la Pinacoteca Civica di Fermo e la sua collezione d’arte, basandosi sia sulla realtà materiale del luogo (site specific), sia sul contesto tutto (context specific) ovvero una collezione di riferimento di arte del passato già esistente, la comunità da cui sarà ospitata e il momento storico attuale. Questa commistione si basa sulla stretta relazione tra storia passata e presente affinché si valorizzino a vicenda. Non solo si andrà a incrementare il patrimonio pubblico della Collezione Comunale della Pinacoteca Civica, ma si valorizzerà anche il patrimonio locale.

    Pac 2021 | Vedovamazzei | Bell
    Vedovamazzei. Stella Scala e Simeone Crispino. Photo Carmen Colombo

    Il progetto prende spunto da una campana del XVIII secolo, parte della collezione della Pinacoteca Civica e attualmente posizionata nella sala della Storia cittadina. Poeticamente, gli artisti hanno immaginato di lavorare sul suono del paese che richiama a un momento collettivo: la cam- pana che invita i cittadini a momenti di riunione e dunque la campana che raccoglie materialmente e figurativamente la cittadinanza, un mezzo che dà la possibilità agli abitanti di unirsi e farsi comunità. Quella che hanno realizzato è una scultura in bronzo (stesso materiale della campa- na) dipinta a mano, di dimensioni leggermente maggiori rispetto alla campana in collezione. Gli artisti hanno scelto di rappresentare quello che per loro è il simbolo della nostra contemporaneità più contingente, un oggetto che, soprattutto negli anni della pandemia, è stato sempre presente nella quotidianità di chiunque ovvero una scatola di cartone che sembra appena aperta e il cui contenuto, noto e atteso da chi lo ha ordinato, è stato l’unica certezza in un frangente di labilità e timori. Una scatola, una delle tante che durante i duri periodi di lockdown, di isolamento e des- olazione infinita, ci hanno fatto sentire una comunità, ci hanno raccolto come le campane di una volta ci raccoglievano e facevano sentire uniti.

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